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Immagine del redattoreGiulia Mazzini

"Le ferite si cicatrizzano, ma le cicatrici crescono insieme a noi"

Oggi voglio parlarvi di un argomento piuttosto comune ma purtroppo anche sottovalutato...

chi di noi non ha almeno una cicatrice?!


Le cicatrici sono il frutto della guarigione fisiologica dei tessuti che avviene in 3 fasi:

infiammazione (dalla durata di 3-4 giorni), proliferazione cellulare (per le tre settimane successive) ed infine abbiamo la fase di maturazione che può durare fino a uno o due anni.


Durante questo processo esistono diversi fattori che possono influenzare l'esito e la velocità di cicatrizzazione, tra cui fattori sistemici propri del soggetto, il tipo di pelle, la circolazione, le infezioni, l'alimentazione e ovviamente la profondità e l'estensione della ferita.


Pertanto alla cicatrice "normale" inizialmente rossa e pruriginosa ma che pian piano si schiarisce, mimetizzandosi con la cute circostante, possiamo contrapporre le cicatrici definite patologiche.

Tra queste ricordiamo la cicatrice ipertrofica (foto a sx) ed il cheloide (foto a dx) che si sviluppano in seguito ad una iperproduzione di tessuto connettivale; spesso vengono confuse ma, mentre la prima "si alza" solamente, rimanendo confinata alla zona del taglio e talvolta va incontro ad una regressione spontanea, il cheloide non solo "si alza" ma si "allarga" anche e raramente va incontro a risoluzione.







All'iperproduzione di tessuto, si contrappone un'ulteriore tipologia di cicatrice patologica che al contrario è causata da un'ipoproduzione di tessuto connettivo, la cicatrice atrofica, tipica nei soggetti con acne.



"CHE COSA PUO' FARE LA MASSO/OSTEOPATIA?

Queste cicatrici considerate patologiche oltre al mero lato estetico, possono nascondere delle aderenze tra i piani cutaneo, fasciale e muscolare che, metaforicamente parlando, possiamo considerare come delle mollette che vanno a pinzare i tessuti sottostanti, impedendo o limitando lo scorrimento delle strutture circostanti o adiacenti, interferendo non solo sulla componente meccanica ma anche su quella vascolare, linfatica e neurologica.


Pensate quindi quanto una piccola cicatrice possa creare alterazioni non solo in sede cicatriziale ma in tutto il nostro corpo, con evidenti squilibri anche posturali come mostra questa foto presa dall'articolo "obiettivo salute".

IN CONCLUSIONE...

La terapia manuale rappresenta pertanto un ottimo metodo preventivo oltre che risolutivo nei confronti delle interferenze meccaniche della cicatrice sui tessuti circostanti, tramite specifiche tecniche di scollamento dei tessuti cutaneo, fasciale e muscolare con lo scopo di mobilizzare, restituendo la giusta elasticità dei tessuti e di conseguenza migliorare tutto lo schema corporeo.



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